Descrizione
In allegato Ubicazione degli affreschi planimetria e struttura
Di seguito una planimetria della Cripta, con le navate, i pilastri, gli ingressi e la relativa legenda, al fine di individuare, con facilità, oltre alle differenze esistenti tra struttura originaria e ricostruzione museale, la giusta ubicazione di ciascun affresco.
1 – San Nicola.
2 – San Giorgio nell’atto di trafiggere il drago.
3 – S. Gregorio Nazianzeno e S. Giovanni Teologo.
4 – Cristo Benedicente con ai suoi piedi la Maddalena e a destra S. Anastasio.
5 – S. Demetrio e S. Nicola.
6 – San Giovanni Teologo.
7 – San Lorenzo.
8 – Madonna con Bambino tra gli Arcangeli.
9 – Santo Stefano.
10 – San Michele Arcangelo.
11 – SS. Cosma e Damiano.
12 – S. Giovanni Battista.
13 – San Michele Arcangelo.
14 – San Giuliano.
15 – Madonna con Bambino e San Nicola.
16 – Madonna con Bambino.
17 – San Giorgio.
18 – Santo Ignoto.
A – Ingresso originario.
B – Accesso alla ricostruzione museale.
C, D, E – Pilastri assenti nella ricostruzione museale.
F – Pilastro riportato nella ricostruzione museale.
Planimetria e struttura
La planimetria della Cripta è stata accostata alle forme delle chiese tardo-bizantine, con pianta quadrata comunque centrica, della cosiddetta “seconda età d’oro”. Il modello più prossimo a cui è stata paragonata, insieme al “San Salvatore” di Giurdignano, è il “San Pietro” ad Otranto.
“Planimetrie, dunque, tipicamente analoghe alla Cattolica di Stilo, fedele filiazione degli esempi greci e costantinopolitani, anche se è evidente (nella cripta) mancanza di razionale sistematicità iconografica”.
Tuttavia, anche se “S. Maria” non ha la raffinatezza architettonica del “S. Salvatore” di Giurdignano, si riscontra un rapporto tipologico più stretto tra queste due chiese-cripte e non si ravvede una “filiazione” diretta tra l’ipogeo di Poggiardo e il San Pietro di Otranto.
Il Pavimento della Cripta è in terra battuta, mentre il soffitto originario, non più esistente, era di altezza media di 2,20 metri e aveva forma per lo più pianeggiante, come è deducibile da piccole zone ancora presenti; tracce di gradino sedile sono nel Naos e in prossimità dell’ingresso originale si trovano resti di alcuni gradini di accesso; è presente un resto di altare staccato, quasi sicuramente, dalla parete nell’abside mediana e di una mensa, molto probabilmente adibita alla preparazione della “Specie”, in quella di sinistra.