Cripta di Santa Maria degli Angeli
La Cripta di Santa Maria degli Angeli rappresenta senza dubbio uno dei più antichi e suggestivi monumenti di Poggiardo, e intorno ad essa si è sviluppato l'antico borgo in tempi remoti.
Descrizione
La Cripta di Santa Maria degli Angeli a Poggiardo rappresenta uno dei suggestivi esempi di chiese-cripte ipogee che caratterizzano l'area di terra salentina nei dintorni di Otranto. Situata "all'estremità dello stretto che divide il mar di Siria (Mediterraneo) dal mare dei veneziani (Adriatico)", la città di Otranto ha dato il nome a questa terra dell'estremo Sud, conosciuta nel corso dei secoli come Terra d'Otranto. Questo territorio, a partire dal V secolo, è stato influenzato da Costantinopoli e ha ricevuto da essa lingua, liturgia, spiritualità, arte e letteratura. In questo contesto, si è sviluppato il monachesimo eremitico, iniziato in Oriente con Antonio nel 270 e successivamente evoluto verso il monachesimo comunitario, la cui regola è stata codificata da San Basilio il Grande nel IV secolo. Questo periodo è stato caratterizzato dall'eccezionale contributo di figure come San Gregorio di Nazianzeno e San Giovanni Crisostomo, che sono stati grandi sostenitori del pensiero cristiano e, allo stesso tempo, esponenti unici del gusto classico, che ha trovato espressione nella purezza della lingua e nell'eleganza dello stile.
Mentre nell'area del Nord-Occidente c'era analfabetismo e rovina a causa delle invasioni barbariche, in Terra d'Otranto la conoscenza e la cultura sono state gelosamente custodite e tramandate attraverso i secoli. Questa opera è stata portata avanti dai monasteri greci presenti nella regione. Le chiese sparse sul territorio sono diventate luoghi d'incontro tra la tradizione ortodossa e quella latina, tra la liturgia greca e quella latina, nonché tra le persone delle due sponde del canale.
Nel frattempo, l'Iconoclastia, che si era diffusa a partire dal 725 per iniziativa di Leone III d'Isauria a Bisanzio, e la conseguente persecuzione della popolazione greca ribellatasi, hanno portato alla nascita di pratiche di culto segrete. In questo contesto, Otranto e il Monastero di San Nicola di Casole hanno assunto un ruolo cruciale nella preservazione della cultura. La Cripta di Santa Maria degli Angeli è menzionata in relazione al prestito di uno "sticherarion" (un libro contenente gli "stichera", canti utilizzati nei servizi liturgici serali o nelle lodi del mattino a seconda dei giorni del mese) concesso dal monastero di San Nicola al capo della comunità di Poggiardo, il monaco Michele, come riportato nel prezioso manoscritto Tipikùn di Casole, scritto in carattere minuto dal 14° abate di Casole, Biagio (1342-1363): "Papas Michele di Pugiardo ha restituito lo sticherarion monologii". L'attività dei monaci, anziché guadagnare il favore delle autorità, ha scatenato la reazione dei Pontefici e dei re di Napoli, che hanno collaborato per sopprimere la cultura greca in Italia. Gregorio I ha esteso la gerarchia latina, e i conti di Lecce e Nardò hanno soppresso i calogerati basiliani, consegnandoli ai Benedettini.
Nel 1583, il sinodo diocesano presieduto dall'arcivescovo di Otranto, Pietro Corderos, ha sancito l'abbandono del rito greco nel Salento, anche se è rimasto in uso fino al XVII secolo. I monaci italo-greci, assertori dell'universalismo culturale e cristiano, hanno lasciato un'eredità di opere pittoriche, artistiche e di pensiero che dimostrano al mondo che la dicotomia tra Oriente e Occidente non è insormontabile.
Modalità di Accesso
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Contatti
Luogo
Via Don Minzoni, 73037, Poggiardo (LE)